Vi prego, non pensate che sia un film per bambini. Al di là dell’uso dell’animazione, il sequel di Ralph spaccatutto, oltre ad essere, originalmente, molto più bello del primo, è una storia comprensibile a fondo solo agli adulti; capace di suscitare una riflessione intelligente su temi “da grandi” come l’amicizia, la capacità di adattarsi ai cambiamenti, il rapporto della nostra vita con la tecnologia.
La storia è ambientata immediatamente prima dell’avvento di internet, in una sala giochi tradizionale, dove i protagonisti, Ralph e la sua piccola amica Vanellope “lavorano” durante il giorno, ciascuno nella propria realtà ludica, a beneficio dei ragazzini che quotidianamente frequentano il luogo (ormai impossibile trovarne uno: tutti soppiantati dal web e da console domestiche che non richiedono nemmeno l’uscita di casa!).
Succede che lo sterzo del macchinario con cui si guida l’auto virtuale di Vanellope si rompe e che i ricambi siano introvabili. Nel frattempo irrompe sulla scena un misterioso oggetto chiamato “modem” che apre confini smisurati sul mondo, attraverso la rete. Per Ralph un luogo misterioso ed insidioso: lui odia le novità, ama la sua vita così come è, non ha alcuna intenzione di cambiarla, non è interessato a “navigare” in nuovi mondi. Impersona un modello umano molto diffuso, refrattario a modificare la propria esistenza a vantaggio della curiosità.
Il futuro però non chiede il permesso nemmeno al più ostinato pantofolaio. E così avviene anche in questo caso: infatti, Ralph e la velocissima Vanellope (è una pilota provetta e dentro di sé alla ricerca di nuove sfide) cedono alla necessità di trovare il pezzo mancante del video gioco in un luogo nuovo e strano chiamato Ebay. Si lanciano come due proiettili attraverso i cavi che portano direttamente nell’immenso web e l’avventura ha inizio. Internet diventa simbolo dei cambiamenti, delle insidie della tecnologia imperante, della confusione che genera nei rapporti umani. Il film (per questo motivo vi dicevo che è per adulti) si sofferma su come la rete irrompa nelle nostre vite, sia in grado di modificare geneticamente amore e amicizia, sia capace di creare mostri e odiatori professionisti. In una scena decisiva un’esperta di comunicazione dice a Ralph che, una volta scritto qualcosa sul web, DEVI astenerti dal guardare i commenti. Altrimenti metti a rischio la tua autostima, la tua salute non solo mentale, e a volte la tua stessa sopravvivenza.
Ho molto apprezzato come l’autore tratti il tema della possessività, che è capace di uccidere con le sue maglie strette qualsiasi relazione. Se ami qualcuno, lascialo libero. Diceva Sting. Insomma, un bel film, nel suo genere merita 5 ciak 🎬 🎬🎬🎬🎬, e mi aspetto che riceverà grandi riconoscimenti internazionali.
Pensate che tra le doppiatrici italiane ci sono Serena Autieri, Serena Rossi e Nicoletta Romanoff e che c’è una colonna sonora di qualità che potete ascoltare qui.